domenica 31 luglio 2011

In riva al mare


Dopo il bar, l'area sosta per camper e l'edicola 2.0, mettiamoci pure un circolo di surf e similia, nel preventivo. Tanto pensarci è gratis.

Approfitto per aggiungere che in riva al mare mi ricordo, ogni volta come se fosse la prima, che Tyler Durden è morto. Muore alla fine

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Ignazio di Loyola


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giovedì 28 luglio 2011

Pensare ad altro. Per forza


Nitto Palma e Bernini ministri. Il Pd minaccia querele come un qualsiasi berlusconian-leghista, riuscendo nell'impresa di apparire come, ad esempio, un Tremonti ministro delle Finanze con una casa incredibilmente a costo zero. Dunque o dò inizio alla mia fase metal mai avuta, oppure prendo il camper e guido con l'unico obiettivo della Salerno-Reggio Calabria in 2h. Meglio pensare ad altro... | permalink

sabato 23 luglio 2011

Strage in Norvegia: caso europeo


Le destre europee, compresa quella italiana, devono riflettere. Sulle loro strumentalizzazioni e sui loro "prodotti derivati". Quello che è accaduto in Norvegia ieri deve essere letto come qualcosa di drammaticamente europeo, per nulla circoscritto ad un fenomeno isolato avvenuto in un paese scandinavo.

I dirigenti delle destre europee devono sentirsi chiamati in causa in maniera molto rilevante. Ora, quando si parla di culture e religioni differenti, dovrebbero aver trovato, per così dire definitivamente, il coraggio di cambiare rotta e puntare non più sull'odio e sulla paura, ma su un razionale incontro e convivenza fruttuosa (oltretutto economica). | permalink

mercoledì 20 luglio 2011

Orologeria tafazzista


Di là si prova a fare un ragionamento sul caso Penati. La notizia è ad "orologeria tafazzista" per il Pd come il voto sulle province. Anzi, di più. Proprio mentre il governo sta implodendo e scoppiando allo stesso tempo. Oltretutto appena dopo il caso Enac.

(sì, mi sa che Google Plus ammazzerà definitivamente i blog) | permalink

Walter. Che alleni


4 anni fa, mi ero candidato contro con chi se l'era sentita. Sto parlando delle primarie fondative del Pd.

Oggi, invece, mi sono liberato una serata appositamente per andare a sentirlo, a quella che è ormai ritornata ad essere la vecchia Festa dell'Unità (di Roma) dopo la parentesi "Democratic party", parentesi avuta proprio "sotto" di lui. (Così avrò onorato anche questo 2011, dopo esser andato almeno una volta anche all'Umbria Jazz sabato scorso).

Allora lui era sempre lui, ma sostenuto da tutta la cosiddetta nomenclatura. Tutta. Che alla fine, analisi semplicistiche a parte, ha fagocitato quello in cui lui dice ancora di credere. Il partito democratico italiano. Ora, in due parole, è in minoranza. E abbandonato da tanti, altri ci pensano 7 volte prima di farsi vedere in giro.

In fondo, andare ad offrire una presenza in più, vale la pena anche solo per un fatto semplicissimo. Perché alla fine ha senso scrivere Walter nel titolo e non dover essere costretti a scrivere Veltroni come è obbligatorio altrove. Tutto il resto è populismo da tifosi miopi, come ricordare di andare in Africa.

Tutto vero, ma sperando, sempre e comunque, che qualcuno, proprio come lui, cominci seriamente a fare solamente l'allenatore e lasci il ring (dentro e fuori il partito) ad altri. Forza, coraggio. Tutti hanno diritto ad una speranza. Pure i democratici dello stivale. E che nessuno mi chiami la neuro! | permalink

martedì 19 luglio 2011

Paolo Borsellino (19/01/1940-19/07/1992)


‎"Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore solo una volta"
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domenica 17 luglio 2011

Non sarebbe populismo. Ma difesa della giustizia e della libertà!


I parlamentari che ci rappresentano in questa democrazia rappresentativa hanno votato e fatto passare una manovra finanziaria che si ripercuoterà duramente sulla stragrande maggioranza dei settori medi e medio-bassi di questo paese. Sono andati a centellinare i centesimi di euro per far dire all'Europa che forse riusciremo ad avere una situazione migliore nel 2014.

Nel frattempo, proprio ieri (ancora non sono passate 24 ore), è nata una pagina Facebook che subito, per paura di censura da parte dello stesso social network che già avrebbe mandato avvisi in merito, si è fatta seguire dall'apertura di un blog.

I numeri: più di 30mila fan in meno di un giorno. Sembra crescere più velocemente di Google Plus, considerando che è rivolta solo agli internauti italiani.

Si leggono cose, e si vedono immagini raccapriccianti. Contro chi alzerà il ditino urlando al populismo e al qualunquismo, forse non basterà più la solita "risata che vi seppellirà". Forse neanche "la risata dei nostri figli" à la Bobby Sands, da parte della popolazione italiana.

Qualcuno seriamente starà pensando di ritornare alla violenza. Frequentando strade e vicoli italiani diversi tra loro, a me pare che questo pericolo comunichi di essere lì, proprio dietro l'angolo. Quando le leggende metropolitane, come queste sulla casta, vengono raccontate, spiegate e fotografate così nel dettaglio nasce da sola dentro di sé la necessità di rivendicare giustizia e libertà. Se ciò non avviene, forse significa avere interiora ben attaccate e inserite in queste leggende metropolitane, che dunque non saranno poi tanto leggende, ma realtà invereconde.

Da subito, quindi, auspico e spero che uomini e donne, di buona volontà e di sana e robusta costituzione, si mettano "in mezzo" con testa e cuore italiani a quello che forse a breve può diventare uno scontro duro. Perché bisogna garantire la non violenza e allo stesso tempo che questi “della casta” se ne vadano. Perché l’affermazione “la politica è bella” può essere ripristinata solo così, e non facendo finta di niente anteponendo la la propria, oltretutto sempre più schiavizzata e variabile, carriera. | permalink

sabato 16 luglio 2011

Radiohead, merci beaucoup!


Ritornano sempre al momento di massimo bisogno. Studieranno i tempi giusti a tavolino col righello. Hanno dei manager bravi quasi quanto loro, non è poco.

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martedì 12 luglio 2011

Default, dicasi bancarotta


Ormai resta l'unica speranza per questo paese di togliersi dai piedi la sciagura avuta in dote dal '68, quella dei baby boomers italiani e corollari vari(gli effetti positivi del '68, infatti, non sono certamente questi).

Il bicchiere può dunque risultare mezzo pieno o addirittura pieno anche se sarà tutto da ricostruire questo stato.

E siamo, comunque, ancora qua a sognare un'Italia in cui non serva l'n-sima bancarotta per portare progressisti sani al governo, ma ci vadano da soli.

(NB: sì, è un ex dc bla bla bla, ma vorrei Follini al posto di Latorre anche in autunno-inverno. Tanto adesso sono entrambi nella stessa maggioranza dello stesso partito, nella quale, oltretutto, io non "mi ritrovo". Dunque si può dire?) | permalink

venerdì 8 luglio 2011

Aridatece


Sui social network (primo ovviamente fb), status da ambulanza coatta leggonsi: oggi più che mai, aridatece Franco Rodano! | permalink

"Cretini" come Brunetta


Da come è stato attaccato fin dalle prime luci dell'alba e in modo coordinato in giro per i social network, mi rendo conto che fa paura anche un Jovanotti, che intervistato da Serra sul Venerdì di Repubblica spiega chi secondo lui ha vinto le elezioni.

Come vedete, il "cretino" Brunetta ha ottimi compagni di giochi a sinistra, a insaputa di tutti.

Mi chiedo: e se al posto del Jova in futuro ci troviamo un Piccini e un Paganelli a spiegare altro(se è vero) in copertina? Sarebbe, questo sì, un incubo, e ingiustamente per tutti.

Ad ogni buon conto, resta il fatto che Jovanotti sarà stato intervistato perché a poche ore dal suo concerto nella capitale col nuovo disco. Al limite, quindi, si può attaccare il "sistema liberista", facendo comunque i vaghi. Ma di sicuro è da "sciocchini" interpretare una tale intervista come ennesimo tentativo di lancio di una nuova leadership del centrosinistra, e per questo attaccare a testa bassa per difendere lo status quo.

Cavolo, invece di querelare (i big) e di cambiare discorso sul web (gli aficionados), basterebbe rispondere a delle semplici domande. La stessa cosa che si è sempre chiesta a Berlusconi. E tutto finirebbe subito. Anzi, se ne uscirebbe anche più forti di prima.

Invece, mentre Berlusconi (sempre più in difficoltà) lancia Angelino Alfano, classe 1970, candidato premier della destra nel 2013, noi stiamo qua a perdere ancora tempo e non a fare finalmente squadra: tra chi spera che quello appena citato sia solo e tutto fango, e chi invece spera che ci sia abbastanza del vero per poter ribaltare la maggioranza del centrosinistra (del Pd in primo luogo).

Dunque, pare che Brunetta in ogni caso trovi senza problemi compagni in perfetta sintonia con lui. Qualcuno anche tra chi crede di avere sempre ragione, e lo rivendica con strumenti "facili" che, in quanto tali, non risolvono il problema laddove, purtroppo, esiste. | permalink

martedì 5 luglio 2011

Cazzate a orologeria, masochista


Berlusconi mette di nascosto il Salva-Fininvest, ma è costretto a ritirarlo, comincia ad avere paura. Fondata. Angelino Alfano, nuovo e primo segretario politico del partito di Berlusconi, vede subito morire la sua definizione di "partito degli onesti". Subito sperimentato, volente o nolente, tafazzismo anche a destra. Subito

E il Pd che fa? Riesce a far passare tutti questi problemi giganteschi della destra in secondo piano nelle discussione del proprio elettorato. E i media non c'entrano niente. Si fa tutto da soli. Caspiterina. Come? Si decide dopo ore di discussione pomeridiana di astenersi sull'abolizione delle province. L'ennesima cazzata a orologeria, masochista naturalmente: viene da commentare al bar come in salotti da pensiero profondo.

E l'hashtag per Twitter è #nuntereggaepiu. Soprattutto per i militanti e gli iscritti "volontari" del Partito democratico italiano.

Perché? A mio avviso, perché nel momento in cui l'avversario politico è ai minimi storici, non c'è peggior azione dell'astensione. Il Pd, dunque, ha fatto una cazzata. Anche perché Di Pietro, dopo le recenti scivolate, aveva bisogno di dimostrare di nuovo che il "migliore" è solo lui. Inoltre il Pd ha votato come e insieme a Pdl e Lega, facendo passare per "rivoluzionario" anche il cd terzo polo, oltre che Di Pietro. Dunque, qualsiasi motivazione più o meno contorta ("la norma non stabiliva nulla sul dopo") non può reggere. Non solo per una "ragion politica" (il governo sarebbe andato sotto e molto pericolosamente per Berlusconi).

E l'aspetto ancora più drammatico è che risulta difficilissimo rispondere a chi accusa le province di essere principalmente il parcheggio indispensabile per politici e assistenti politici "trombati".

Questo status di fb, e i commenti derivati, insomma la discussione che ne è nata, aiutano ancora meglio a capire, secondo me, la faccenda(la bacheca è quella di Stefano Menichini).

Qui, qui e qui altri commenti sempre su questa vicenda. Commenti che sottoscrivo, diciamo. Come quello del vicepresidente del Partito democratico.

AGGIORNAMENTO: Questi, invece, i commenti dei sindaci democratici. Che ringrazio, perché mantengono in vita una speranza di Pd reale con la loro tenacia e le loro amministrazioni ogni santo giorno. Spero, ancora, che il pensiero "organico" del Pd diventi quello di questi sindaci. Prima che iscritti e simpatizzanti "volontari" mandino tutti a quel paese indiscriminatamente e definitivamente.

"Considero grave e francamente inaccettabile il voto di astensione espresso dal Gruppo Pd alla Camera relativo alle Province. La complessità dei problemi non può giustificare la paralisi e la non decisione. Si rischia di apparire agli occhi dell’opinione pubblica una forza del conservatorismo vischioso, che esprime una permanente doppiezza. Un voto, quindi, sbagliato in relazione ai problemi della finanza pubblica che richiedono una riduzione drastica di funzioni istituzionali ripetitive ed inutili. Ma è sbagliato ancora di più in relazione alle esigenze di sviluppo e modernizzazione del Paese. La palude burocratica, la sovrapposizione di competenze, il groviglio politico-amministrativo sono le principali cause di blocco dei processi decisionali e degli investimenti alla base del ritardo dell’Italia sul piano della competitività internazionale. E’ assolutamente necessario, a mio parere, rilanciare su questo punto, e in tempi rapidi, un’iniziativa tempestiva e concludente per il superamento di livelli istituzionali di cui nessuno coglie più la funzione"
Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, sulla sua pagina Fb.

Io ho sempre espresso il mio parere favorevole alla abolizione delle Province. Il mio partito non mi ha certo consultato su come avrebbe dovuto votare sulla proposta di legge e io non ho certo cambiato idea dopo il voto del parlamento. Dunque continueró la mia battaglia per la abolizione delle Province.
Michele Emiliano, sindaco di Bari, sulla sua pagina Fb.

Stacco per una settimana di ferie con la mia famiglia. Rientro in pista giovedì 14 luglio. A chi mi chiede delle province dico che ieri il PD ha perso un'ottima occasione per dare un segnale al Paese. E mi dispiace molto. Io avevo proposto di abolire le province anche quando ero...presidente e non era tema di moda. Ma ieri avevamo da battere un rigore e non l'abbiamo neanche calciato!
Matteo Renzi, sindaco di Firenze, sulla sua pagina Fb | permalink

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lunedì 4 luglio 2011

Buon compleanno


A tutti quelli che sono nati il 4 luglio, agli Stati Uniti d'America e pure a me nato 24 anni fa. Che ancora sono più vicino ai 20 che ai 30.

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