mercoledì 19 settembre 2012

Il surfista e il centravanti


E dopo la discesa in camper, ora è il momento dell'amato surf. "Il surfista e il centravanti" è il titolo della rubrica di Gramellini di oggi su La Stampa. Banale sottolineare che si stratta di un titolo che questo blog e il sottoscritto li "fomenta abbestia", come si dice a Roma.

Ma, ancora di più, ci tengo a rimarcare che da molto tempo ho capito che si fosse sulla strada giusta, che 'sto sindaco di Firenze non fosse un fenomeno da baraccone. Da tempi non sospetti, prima di molti altri, e sopratttutto prima di qualunque "bandito in cerca ora di nuova verginità", rivendico di essermi semplicemente e coerentemente ritrovato per idee, passioni, e pure istinto. Senza mai averci spiccicato parola, solo molto recentemente e di sfuggita l'ho incontrato, ed è stata un'ulteriore conferma oltretutto di modi schietti e concreti.

Ok, buona lettura. E buon proseguimento...Augh!

Quando si alza, l’onda del disgusto sommerge tutti, tranne il surfista che ha il coraggio e il tempismo (doti che a Renzi non fanno difetto) di montarci sopra.  | permalink

venerdì 14 settembre 2012

Dare il senso alla storia. Adesso!


da The Week
Da tempo avverto la necessità, singolare dirà qualcuno, di sottolineare aspetti della sinistra italiana che a me sembrano palesemente incoerenti, e per scelta della stessa sinistra italiana. Nessuno le ha ordinato di dire certe cose e poi far intendere il contrario, o addirittura dirlo.

A mio avviso, se ha ancora senso parlare di destra, sinistra e centro, di sicuro c’è oggi una necessità estrema di essere chiari, oltre che avere idee chiare da comunicare. Prima di tutto mi pare evidente che c’è bisogno di ridefinire in modo adeguato cosa si può o deve intendere oggi per progressisti (e socialdemocratici? Sarebbero avversi ai cosiddetti liberal? Come? Perchè? Si devono alleare con i “moderati”? E chi sono i moderati?).

Ma lasciando questi massimi sistemi ad altre occasioni e a sedi forse più appropriate, qualcosa si potrebbe chiarire già riflettendo su fatti più concreti. Prendiamo il caso Hollande. I pasionari della sinistra italiana si sono ritrovati e tutt’ora rivendicano l’appartenenza a quello che Hollande è riuscito ad affermare e su cui ha preso i voti. L’Hollande che in questi primi mesi di presidenza francese ha deciso di lavorare chiaramente in stretta collaborazione e abbracciando la visione di Mario Monti, non solo in chiave europea. Ma Hollande sta lavorando fianco a fianco con lo stesso Monti che gli stessi “sinistri” italiani non perdono occasione di attaccare e criticare alla base, per così dire, della sua piattaforma politico-culturale. Ciò avviene soprattutto al di fuori del Partito democratico, ma purtroppo anche all’interno del Pd. E’ davvero sostenibile qualcosa del genere? Fino a quale soglia?

Vado avanti con un altro esempio, l’ultimo in ordine cronologico e a me pare esemplare. Qualche giorno fa Vendola, quello che Bersani vuole far alleare con Casini per intendersi, è andato insieme ai famosi Bonelli, Diliberto, Di Pietro e Ferrero a depositare il referendum per l’abolizione dei punti della riforma Fornero che riguardano il celeberrimo articolo 18, quella riforma che il Pd ha votato in parlamento. Già molti prima di me hanno fatto notare che ciò rappresenta un problema, diciamo, se si vuole dire agli italiani di governare il paese insieme a Vendola. Io vorrei soffermarmi sull’utilità che tutto questo “teatrino” ha per la battaglia progressista. Dunque, quale sarebbe?

Il tutto mi risulta sostanzialmente insopportabile se poi uno legge e aggiunge alla matassa che è molto probabile(se non già scritto) che un Francesco Rutelli ritorni in un listone “democratico” alle prossime politiche. E banalmente si vocifera che proprio su questo si basa la candidatura di Tabacci alle primarie del centrosinistra.

Ad ogni buon conto è sul governo Monti(ha fatto macelleria sociale sì o no?), sulla agenda Monti per il futuro, che il Partito democratico in primis, volente o nolente, sarà costretto ad essere chiaro e credibile. E mi pare, adesso, definitivamente costretto, dopo quello che ci si aspettava che dicesse e che oggi a Verona ha detto Matteo Renzi. | permalink