venerdì 28 marzo 2014

"Famiglia, Società e Stato" nel pensiero di Giuseppe Toniolo. A lezionedal vescovo di Assisi.


Da un mio articolo pubblicato su Il Giornale dell'Umbria


Martedì scorso ha avuto inizio la seconda edizione della Scuola diocesana di formazione socio-politica, organizzata dalla Commissione per i Problemi Sociali e il Lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato e con la collaborazione del Progetto Policoro. La prima lezione di questo ciclo, che quest'anno ha luogo presso l'Istituto Serafico, è stata tenuta dal Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, Mons. Domenico Sorrentino, su "Famiglia, Stato e Società nel pensiero di Giuseppe Toniolo", l'economista cattolico e beato al quale la Scuola è intitolata. 

Sorrentino ha esordito parlando del "desiderio di mettere sul tavolo una preoccupazione per la vita pubblica e degli ideali, verità, amore, giustizia e rispetto della dignità dell'uomo", per sottolineare che questa è una "scuola di credenti ma anche di dialogo". È stata ricordata la figura di Toniolo: "un Beato, oltre che economista, sociologo, professore all'Università, sposo e padre di 7 figli; un cattolico che ha studiato i problemi della società, misurato le crisi economiche" e fornito interpretazioni e risposte laiche. Un uomo "interessante perché il suo impegno ha origine prima che i cattolici convergessero dentro un unico partito. Il suo è da considerare un pensiero fondativo: fornire opzioni diverse ma dentro un quadro valoriale non qualunquista, serio. Ragionare con Toniolo - ha sottolineato Sorrentino - significa fare i conti con i problemi dell'esistenza, della società, dell'economia e della politica senza essere contaminati da problemi elettorali, muovendosi all'interno della dottrina sociale della Chiesa". Sorrentino ha posto "gli studenti" subito davanti alla problematiche che intercorrono tra Famiglia, Società e Stato partendo da un brano del Vangelo sul Natale (Luca 2, 1-14). 

La seconda premessa, invece, è stata mossa dall'attualità, precisamente dal rapporto del CENSIS in cui è emerso che il primo valore cui gli italiani danno peso è la famiglia. "Buona sorpresa e notizia. Ma di quale famiglia si ha voglia?" ha commentato Sorrentino. "Una scuola deve poter misurarsi con queste problematiche. Quale scelta devo fare fra quelle possibili? Bisogna sempre ricordare che la politica è l'arte del possibile, sapendo però che la direzione dove andare la danno fondamenti etici chiari. Proprio da questo punto di vista - ha continuato il vescovo di Assisi - il Toniolo è molto d'aiuto. La sua visione delle cose non settorializza, ma guarda l'insieme ed è capace di sintesi. Quella che proprio Toniolo chiama "la patologia sociale", l'incapacità di collocare tutti gli elementi dentro "l'architettura sociale", separarli, infatti, significa non aver capito nulla di nessuno dei tre". 

Sorrentino si è poi soffermato su quelle che ha chiamato pars destruens e pars costruens del Toniolo. Nella prima l'economista individua tre grandi processi (spirituale, ideologico e sociologico/industriale) che hanno portato a Stati sempre più accentrati, potenti e invasivi, da un lato e dall'altro, invece, a persone sempre più atomizzate e quindi deboli. "Una realtà opposta a quella del medioevo che presentava una struttura sociale molto meno frammentata". Si tratta di un fenomeno che oggi ci fa notare (e patire) "la differenza tra personalismo cristiano e soggettivismo/individualismo" portato alle estreme conseguenze e degenerato in un "io sono tutto, tutto è possibile tanto non esiste un senso e dunque nel nichilismo". Anche la rivoluzione industriale, che ha portato a "persone interscambiabili, ha contribuito a questo fenomeno di atomizzazione. Nelle democrazie attuali è tutto molto più felpato, ma comunque presente. 

Qui bisogna inserire - ha concluso Sorrentino - la pars costruens del Toniolo. Quale società vogliamo costruire, partendo da dove? Non dalla Fede, di cui non tutti hanno il dono, ma razionalmente dall'ente Uomo, a cui tutto deve far riferimento perché è l'Uomo che da valore alla società e non il contrario. E in base a questo principio sociale e politico non devono essere confusi la società e una rete di famiglie che sono fatte della relazione di persone. Altrimenti la società acquista più valore della persona: non è l'aggregato che fa la storia, ma è sempre la persona a dar valore. 

La politica è l'organizzazione che ci si da per raggiungere il nostro obiettivo. Questo ragionamento di base - ha ribadito Sorrentino - non parte dalla fede, ma parte razionalmente dall'Uomo". In questo modo il Vescovo di Assisi ha ricordato anche la differenza tra Soggettività e Soggettivismo: "ai problemi prima ci pensi tu come persona e poi interviene lo Stato come sussidiario. La politica non è un toccasana e la società deve avere soggettività, altrimenti non se ne esce perché puoi trovare pure quello che ti da il sussidio, ma con la corruzione che spesso ne deriva". La prossima lezione ci sarà l'8 aprile alle 19.
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domenica 23 marzo 2014

La volta buona di Assisi




Tre idee in libertà e molto banali, che ho in testa da una decina d'anni. Ma che mai come nell'ultima settimana mi stanno martellando le tempie. Se qualcuno si annoia abbia pietà di me. 

1) Primarie per la scelta del candidato sindaco del Partito democratico a distanza di sicurezza dalle comunali vere. Almeno sei mesi prima (novembre 2015?).

2) Chi vince fa il candidato sindaco. Non si mette a far l’accordino con nessun altro candidato, né di “centro” né di “sinistra” né di “destra” (neanche con uno grillino).

3) Alleanze amministrative con chiunque condivide il programma del Pd e quindi sostiene il candidato che il Pd si è scelto da solo. 

Qualora alle primarie del Pd ci fossero solo candidati che si presentano esclusivamente proprio per fare l’accordino paventato al punto 2 e/o addirittura ci fossero amministratori di centro-destra in cerca di coalizione, beh, allora, darebbe proprio gusto candidarsi e con serenità contare i voti. Anche per dimostrare che il futuro di Assisi si sceglie ad Assisi e non più ad altre latitudini e longitudini...

Oltretutto se non è sensato provarci a questo giro quand’è che lo diventerebbe? Quale sarebbe lo scenario ideale per Assisi? Anche a me piace fare lo pseudo esperto di citazioni perfette per concludere un discorso o un breve scritto come questo. Sono convinto che qui "ci casca bene" Nelson Mandela. “Il coraggio non è aver paura. Il coraggio è aver paura e vincerla”.

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lunedì 10 marzo 2014

"La filosofia di San Bernardo" - 37a #laondanews del 10 marzo 2014


E' da tempo immemore che non aggiorno questo blog scrivendo una #laondanews. Per selezionare i tweet più significativi, come da tradizione, alla fine del post, sarà durissima. Di novità storica non c'è solo Matteo Renzi Presidente del Consiglio dei Ministri, di un Governo, oltretutto, non renziano toucourt, ma evidentemente frutto sempre di quel parlamento uscito dalle urne del 25 febbraio 2013. Come scrivo da settimane in privato, e dico in pubblico ad amici e "compagni" di avventure varie, questo è "solo" il Renzi 1, state sereni, verrà pure un Renzi 2...a scadenza "naturale".

Le novità invece riguardano la mia vita. Ho completato un ulteriore livello, per riprendere un linguaggio caro agli amanti dei videogiochi di avventura anni novanta. Ma questa è vita privata, pur essendo sempre direttista convinto, altrettanto resto uno che crede di aver chiaro in testa il confine col pubblico, che solo fino ad un certo punto ha il "dovere" di essere inclusivo di sfere private.

Inoltre, il lavoro in piscina sta quasi per arrivare all'ultima fase della stagione. Stare coi bambini è veramente un'attività di formazione reciproca per me. E' un qualcosa che posso dire di avere avuto sempre presente in mente, ma una volta che trovi conferma, settimana dopo settimana, capisci di non esserti sbagliato di una virgola. Anzi, mi sono reso conto degli elevati margini che mi sento il dovere di curare e accrescere. Anche qui il meglio deve ancora venire.

Ho cominciato a scrivere una tesi, in Economia e Gestione dei Media: qui prima di tutto si concentrano le mie energie pesanti e dinamiche, per così dire. Nel frattempo appronto gli ultimi esami, Sì, era ora, Ma anche qui sto lavorando a sorprese, o meglio, a realizzare percorsi su cui non mi ero sbagliato. Anzi, ero solo stato troppo cauto. Percorsi per ora definibili di ricerca in senso lato.

Con l'Azzura Race Team, per la prima volta, il 24 febbraio abbiamo vinto i campionati regionali di nuoto (master). Una gioia immensa, tutta racchiusa negli occhi di un grande amico atleta in lacrime per la gioia...

In questo periodo ho cominciato a collaborare col Giornale dell'Umbria come cronista. Un altro mestiere che mi piace molto. Da sempre.

Oltre a quella di Renzi, di dinamiche al di sopra delle mie che però mi hanno segnato negli ultimi mesi, ricordo quella di Sorrentino. E per farlo cito non il film dell'Oscar sui cui ha scritto chiunque, ma quella filosofia di San Bernardo sottolineata nel Divo del 2008. Che da tempo, ma in modo definitivo proprio in questo periodo, mi sono trovato ad applicare. Magari reinterpretandola con la pazienza e ironia già adottate da prima (e sempre su queste pagine spiegate).

ps perdonate l'uso spasmodico di "qui" e "anzi", era fisiologico forse visto il tempo trascorso dall'ultima laondanews.

(con nonno nel gennaio 1994, avevo già presente la "filosofia di San Bernardo" a mia insaputa a 6 anni)

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